Il vino denominato Chianti, forse il più conosciuto a livello mondiale, viene prodotto in una vasta area della Toscana costituita da diversi sistemi collinari distribuiti nelle province di Pisa, Pistoia, Prato, Firenze, Siena e Arezzo.
Storicamente, la zona di produzione del vino Chianti fu definita in modo ufficiale da Cosimo III dei Medici nel 1700, mentre dobbiamo alle capacità interpretative del Barone Ricasoli verso la fine dell‘800 il salto qualitativo e di notorietà del Chianti, includendo diverse varietà locali, comprese uve a bacca bianca come il Trebbiano.
Il disciplinare Chianti DOC (Denominazione di Origine Controllata) è stato creato nel 1967. Nel 1984, invece, è nato il disciplinare Chianti DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) aggiungendo ulteriori garanzie in termini qualitativi ai processi di produzione, raccolta e imbottigliamento.
Le attuali normative indicano che il Chianti DOCG debba presentare un minimo del 70% di uve Sangiovese (fino al 100%, detto “Sangiovese in purezza”). In misura limitata, sono ammessi vitigni autoctoni come il Canaiolo e il Colorino e vitigni internazionali come il Cabernet Sauvignon, il Merlot e il Syrah. Nel disciplinare dei Colli Aretini, per esempio, è consentito anche l’uso di uve a bacca bianca (Trebbiano e Malvasia).
Le Chianti DOCG (chiamate anche sottozone) attualmente riconosciute sono otto:
Montespertoli
Area distribuita in prossimità dell’omonimo borgo, facilmente raggiungibile, per esempio, percorrendo la strada regionale FI-PI-LI e uscendo a Ginestra Fiorentina; da lì, in circa 15 minuti si procede verso Sud – Sud Ovest, risalendo poi verso il centro di origine medievale.
Montalbano
Quest’area collinare viene comunemente chiamata anche “Le Colline di Leonardo” sviluppandosi intorno al borgo di Vinci, che ha dato i natali al genio noto in tutto il mondo per le sue invenzioni e opere d’arte, prima fra tutte la Gioconda. Il sistema collinare del Montalbano gode di un particolare microclima, essendo posizionato fra il Padule di Fucecchio e le prime propaggini dei monti pistoiesi.
Colline Pisane
Area vocata da secoli alla produzione di vini di qualità come il Sangiovese e il Trebbiano, si estende sulle colline rigogliose comprese fra Fauglia, Casciana Terme, Terricciola e Santa Luce.
Colli Senesi
Si tratta di una vasta area che comprende le stupende colline e vallate che circondano Siena, a Ovest da Colle Val d’Elsa e San Gimignano, per arrivare verso Est fino alla Val d’Orcia, in prossimità di Montepulciano (con il suo Vino Nobile e il Vin Santo) e a Sud verso Montalcino, con i suoi colli coltivati a Brunello.
Rùfina
Percorrendo la SS 67 (che attraversando gli Appennini porta verso Forlì, in Romagna) dallo svincolo di Pontassieve, incontriamo alcune località celebri per la qualità del loro vino come Nipozzano, Rùfina e Pomino.
Per esempio, si narra che lo stesso Giuseppe Verdi gradisse molto il vino di Pomino, come dichiara in una sua corrispondenza d’epoca (vedi figura).
Colli Aretini
Lungo le colline che delimitano il Valdarno in provincia di Arezzo si sviluppa questa Chianti DOCG in aggiunta ad altre denominazioni come la Cortona DOC e la Valdichiana DOC.
Colli Fiorentini
Qui sono comprese le coltivazioni che partono dalla provincia di Prato con centri di produzione noti come Artimino e Carmignano, fino a scendere intorno alla cintura di colli che circonda la città di Firenze sul lato Sud, per arrivare fin sotto Pontassieve e costeggiare il Valdarno, girando intorno alla zona elettiva per eccellenza, quella del Chianti Classico.
Chianti Classico
A Sud di Firenze, tra Siena e Arezzo si trovano le colline del Chianti Classico (chiamato anche Chianti Fiorentino). Un susseguirsi di paesaggi mozzafiato, fra borghi, fortezze, pievi e case di campagna dove sembra che il tempo si sia fermato: un mix unico di natura suggestiva e ricca di storia, di arte, di architettura, oltre ai prodotti unici e inimitabili che hanno reso la Toscana famosa in tutto il mondo.
Il Chianti Classico viene prodotto in un territorio vasto circa 70 mila ettari compreso tra le città di Firenze e Siena (vedi la mappa sotto) in un’area che abbraccia 8 Comuni:
> Greve in Chianti
> Barberino Val d’Elsa / Tavarnelle Val di Pesa
> San Casciano in Val di Pesa
> Castellina in Chianti
> Gaiole in Chianti
> Radda in Chianti
> Castelnuovo Berardenga
> Poggibonsi
Il marchio tipico dei produttori che appartengono a questa DOCG il celeberrimo Gallo Nero. Questo marchio inconfondibile, simbolo dell’Antica Lega Militare del Chianti, è stato riprodotto anche da Giorgio Vasari all’interno del Palazzo della Signoria, sul soffitto del Salone dei Cinquecento.
LA LEGGENDA DEL GALLO NERO
In epoca medievale Firenze e Siena si disputavano continuamente la proprietà e il dominio dei centri posizionati sui colli del Chianti compresi fra le due città. Per risolvere queste dispute continue, fu adottato un sistema legato alle abitudini degli abitanti locali, che si mettevano in moto al mattino, al canto del gallo.
Fu stabilito che il confine fra le due zone di influenza fosse deciso dal punto di incontro di due cavalieri, uno partente da Firenze e uno da Siena al canto del gallo. Siena scelse un gallo bianco, bello, forte, mentre Firenze un gallo nero, che strategicamente fu tenuto a dieta stretta e al buio per diversi giorni.
Nel giorno della disputa, i fiorentini liberarono il gallo nelle primissime ore del mattino, che iniziò subito a gorgheggiare con il suo canto metallico, permettendo al proprio cavaliere di avvantaggiarsi sul concorrente.
Si avvantaggiò talmente tanto che i due cavalieri si incontrarono in prossimità di Fonterutoli, a circa 12 Km da Siena, per cui tutto il il territorio del Chianti passò sotto il controllo di Firenze, molto tempo prima della caduta definitiva dei senesi.**
** Il Ducato di Siena cadde formalmente il 3 Aprile 1559, con la firma del Trattato di Cateau-Cambrésis, secondo il quale veniva consegnato anche l’ultimo baluardo di resistenza senese di Montalcino. Cosimo de’ Medici divenne così, per bolla papale, Granduca di Toscana, con l’unione del Ducato di Firenze (detto anche Stato Vecchio) e del Ducato di Siena (detto anche Stato Nuovo).
LE STRADE DEL CHIANTI
Una distesa di colline ricoperte di ulivi e vigneti, che si alternano a boschi di lecci, querce, castagni, oltre agli immancabili cipressi, che marcano gli accessi a ville, pievi, borghi pittoreschi. Così si presentano i colli del Chianti, seguendo due vie principali: la SR 2 Firenze-Siena (che segue lo stesso percorso del Raccordo Autostradale, di più recente costruzione) e la SR 222 Chiantigiana, che taglia in due questo territorio unico al mondo da Nord a Sud, da Firenze fino a Siena.
Lungo la SR 2 troviamo San Casciano, elevato in stupenda posizione fra le valli del Greve e del Pesa, dove, nella sua Chiesa della Misericordia, troviamo un crocefisso in legno di Simone Martini, insieme ad altre opere d’arte. Più avanti incontriamo Tavarnelle Val di Pesa, nei cui dintorni primeggiano l’antica Badìa a Passignano e la Pieve di Morrocco, con opere dei Della Robbia. Ancora più a Sud, Barberino Val d’Elsa si presenta con una forte cinta muraria e un palazzo pretorio decorato con stemmi del Quattrocento.
Contemporaneamente più a Est, lungo la SR 222, Greve in Chianti è il centro di riferimento, con la sua piazza triangolare dove si svolge periodicamente il mercato, i portici e la statua bronzea dedicata a Giovanni da Verrazzano, esploratore nato proprio a Greve.
GIOVANNI DA VERRAZZANO
È stato uno dei più famosi navigatori italiani all’epoca delle grandi scoperte geografiche. Nacque intorno al 1485 dalla famiglia proprietaria dell’omonimo castello a Greve (si ipotizza sia venuto a mancare intorno al 1535 in occasione di uno dei suoi viaggi). Raggiunta la maggiore età scelse la carriera di navigatore, trasferendosi in Normandia. Effettuò numerosi viaggi nel Mediterraneo e nel 1523 fu inviato da Francesco I, Re di Francia, ad esplorare la costa Est degli Stati Uniti alla ricerca di una via per l’Oceano Pacifico.
Altri esploratori europei raggiunsero prima di lui le coste dell’America del Nord, fra cui diversi spagnoli in Messico e i Fratelli Caboto in Canada, ma fu Giovanni da Verrazzano il primo europeo ad esplorare la costa atlantica degli odierni Stati Uniti ed a entrare nella baia di New York il 17 aprile del 1524 (anche se per molto tempo la scoperta fu attribuita a Henry Hudson).
Tutto ciò, nonostante Verrazzano avesse per primo dato rilievo cartografico al fiume che scorre intorno all’isola di Manhattan, fatto che gli fu riconosciuto ufficialmente solo negli anni ’60, dove finalmente gli è stato dedicato un ponte; inoltre, ogni 17 Aprile viene celebrato il Verrazzano Day, a New York e al Castello di Verrazzano, a Greve in Chianti!
Questo territorio è talmente ricco di storie e notizie che è praticamente impossibile esaurire tutti gli argomenti in un unico articolo (forse sarebbe più adatta un’enciclopedia).
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